Quattro persone appartenenti
allo stesso gruppo familiare sono state rinviate a giudizio per
una vicenda legata a presunti abusi sessuali protrattisi per
circa tre anni ai danni di una bimba all’epoca di 8 anni, loro
consanguinea. A processo sono finiti il nonno, la nonna, padre e
madre della piccola. La decisione è stata presa dal gup del
Tribunale di Vibo, Francesca Loffredo.
Il nonno, di 73 anni, è accusato di violenza sessuale mentre
gli altri tre congiunti per mancata protezione nei confronti
della minore. La prima udienza dibattimentale è stata fissata
per il 20 settembre prossimo davanti al Tribunale collegiale
presieduto da Tiziana Macrì.
La vicenda giudiziaria aveva portato, ad aprile 2020,
all’arresto del nonno a seguito delle indagini scattate dopo la
denuncia presentata agli uffici della Squadra Mobile di Vibo
Valentia da parte di un’insegnante di una scuola primaria del
vibonese. Ad insospettire la docente il comportamento anomalo
della bimba che tendeva ad isolarsi dal contesto scolastico
apparendo triste. A lei la piccola aveva finito per confidare
tutto quello che stava vivendo. Episodi raccontati solo in parte
alla mamma la quale avrebbe temuto gravi conseguenze in ambito
familiare. La bambina avrebbe anche provato a confidare quanto
stava avvenendo al papà e alla nonna paterna senza però essere
creduta. Gli inquirenti hanno anche sentito a sommarie
informazioni la madre della bambina che ha rivelato di aver
affrontato il suocero il quale tuttavia ha negato gli abusi. Da
quanto emerso nel corso dell’audizione della piccola, ci sarebbe
anche un’altra vittima di abusi, oggi adulta.
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Fonte www.ansa.it 2023-07-11 13:01:20