Iniziativa di Cgil con l’adesione di Uil, Comuni e associazioni
(ANSA) – COSENZA, 10 GIU – In tanti si sono ritrovati, in
piazza a Cosenza, tra bandiere e striscioni, rispondendo
all’appello della Cgil di Cosenza e con l’adesione anche della
Uil, per manifestare la propria contrarietà al progetto di
autonomia differenziata varato dal governo nazionale. Al centro
delle richieste – hanno spiegato gli organizzatori della
mobilitazione, una delle prime nel Mezzogiorno – c’è “il ritiro
del ‘ddl. Calderoli’ e il sostegno alla approvazione della Legge
d’iniziativa popolare Villone che interviene sul vero cuore del
problema dell’Italia: la frammentazione eccessiva delle
competenze normative e amministrative, la debolezza degli
interventi perequativi, l’assenza di livelli uniformi di
godimento dei diritti di cittadinanza, le fragilità del Servizio
sanitario nazionale e l’organizzazione della Sanità pubblica
scomposta da oltre 20 anni di eccessiva regionalizzazione e, in
Calabria, di commissariamento”. Obiettivi definiti ‘prioritari’
dai manifestanti che hanno potuto contare anche sull’adesione di
amministrazioni comunali e associazioni. I partecipanti hanno
poi dato vita ad un corteo che ha attraversato le strade della
città per concludersi in piazza dei Bruzi.
“Siamo dinnanzi ad un tentativo – ha detto Angelo Sposato,
segretario generale della Cgil calabrese – di mettere mano alla
Costituzione che non ci convince. Questo tema riguarda la
democrazia perché prima di parlare di riforma costituzionale
dobbiamo mettere al centro la persona. Il Mezzogiorno è sparito
dall’agenda del Governo. Abbiamo bisogno di politiche di
sviluppo serie, che mettano in moto tutto il sistema economico,
con piani di investimento seri”.
“Da questa piazza – ha sottolineato il segretario generale
della Uil calabrese Santo Biondo – parte una forte presa di
resistenza da parte della Calabria nei confronti di un progetto
che, se realizzato, va a spaccare il Paese. Chiediamo alla
Regione di rivedere la propria posizione perché è un progetto
destabilizzante”.
“Non è il momento di differenziare – ha poi aggiunto Biondo
– ma ridurre le disuguaglianze nella sanità, nelle politiche
sociali e nella mobilità”. (ANSA).
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Fonte www.ansa.it 2023-06-10 09:43:12