“Nel caso del padre che dimentica la figlia in auto e questa muore, si tratta di un tragico incidente in cui è avvenuto un lapsus di memoria specifico. Non è un caso di amnesia dissociativa poiché non coinvolge una perdita di memoria più ampia e persistente né è necessariamente associato a un trauma specifico. Né come ‘forgotten baby syndrome’ che si riferisce a un episodio specifico in cui un genitore, per brevi periodi di tempo, dimentica la presenza del bambino in un veicolo. È spesso associata a fattori come distrazione, routine interrotte o sovraccarico di stress e responsabilità”. Così Giovanna Crespi, segretario della Società italiana di psichiatria forense, torna in un intervento su quanto accaduto a Roma dove una bimba è morta in auto dimenticata dal padre che avrebbe dovuto accompagnarla all’asilo.
Come sopravvive una coppia a un evento di questo tipo? Quali sono le strategie che lei suggerisce? “Non è possibile tracciare ora un percorso che può andar bene a tutte le coppie – risponde Crespi – La guarigione da una perdita così devastante richiede tempo e pazienza e non esiste un processo di guarigione prestabilito o un termine finale per il lutto. Ognuno affronta il dolore e il lutto in modo diverso. Mi auguro che vengano seguiti fin da subito da professionisti qualificati specializzati in lutto e trauma. Un terapeuta – suggerisce – può aiutare la coppia a lavorare attraverso il dolore, la colpa e il senso di perdita che accompagnano un evento del genere. Potranno fornire un ambiente sicuro per esplorare le emozioni e offrire strumenti e strategie di ‘coping’ specifiche per il lutto”.
“Partecipare a gruppi di sostegno per genitori che hanno subito esperienze simili, inoltre, può essere prezioso – continua il segretario della Società italiana di psichiatria forense – Questi gruppi offrono un ambiente in cui le persone possono condividere le loro esperienze, ricevere sostegno reciproco e…
Fonte www.adnkronos.com 2023-06-09 07:46:14