Monsignor Savino: non c’è più spazio per l’indifferenza
(ANSA) – CASTROVILLARI, 18 MAG – “Non c’è legalità senza
uguaglianza. Finchè non ci sarà una presa di coscienza
collettiva di questa peste non si riuscirà a estinguere alla
radice questo male. La risposta a tutto questo è una sfida
culturale e sociale. In Italia a fare la differenza è
l’indifferenza. Bisogna morire per rinascere. La speranza non è
un reato”. Ad affermarlo è stato don Luigi Ciotti intervenendo
all’incontro “Liberi dalle Mafie” organizzato nell’ambito della
seconda edizione del “Festival della Legalità” promossa
dall’amministrazione comunale di Castrovillari. All’incontro,
coordinato dal giornalista Francesco Mannarino e introdotto dal
sindaco di Castrovillari, Mimmo Lo Polito, ha partecipato anche
il vice presidente della Cei e vescovo di Cassano allo Ionio,
monsignor Francesco Savino.
“In tutto quello che faccio – ha aggiunto don Ciotti – non
rappresento un io ma un noi. Sono molto preoccupato della
legalità, bandiera che tutti sventolano. La più bella
espressione della legalità è quella data dalla Cei che ha
affermato che è una esigenza fondamentale della vita sociale per
promuovere lo sviluppo della vita umana. Le regole devono essere
uguali per tutti. Necessario fare battaglie culturali e sociali
per estinguere la mafia. Diamo una mano al mondo della scuola
dove ci sono persone che hanno una vocazione all’insegnamento”.
Monsignor Savino ha detto che “non possiamo stare da tutte
le parti, ma dobbiamo fare delle scelte. I poteri forti ci
vogliono ignoranti, analfabeti. Non c’è più spazio per
l’indifferenza e la rassegnazione: è venuta l’ora di fare una
rivoluzione non violenta. Il popolo si senta chiamato alla
responsabilità”.
“Borsellino diceva – ha aggiunto il vicepresidente della Cei
– che bisogna
organizzare il popolo perché c’è troppa indifferenza. Don Pino
Puglisi diceva che ‘i mafiosi occupano il territorio, i
cittadini lo devono abitare”. Rispondendo ad una domanda ha
aggiunto che “la paura fa parte della vita, per vincerla bisogna
essere trasgressivi. Se possiamo fuggiamo la mediocrità,
coltiviamo i desideri, torniamo a sognare in grande”. (ANSA).
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Fonte www.ansa.it 2023-05-18 09:51:55