“Il nuovo farmaco monoclonale blocca le manifestazioni renali ed extrarenali della Sindrome emolitico-uremica (Seu) atipica in modo efficace e sicuro. Ravulizumab, di cui è stato approvato il rimborso, ha un importante meccanismo d’azione. Inibisce la componente C5 del sistema del complemento per molto più tempo. I pazienti non devono tornare in ospedale ogni 15 giorni, ma ogni 8 settimane. Questo è dovuto alla capacità dell’anticorpo di non essere degradato dai sistemi cellulari, quindi può essere riutilizzato per inibire nuovamente il sistema del complemento, evitando i danni ai reni e agli altri organi”. Lo ha detto Giuseppe Castellano, direttore di Struttura complessa, professore associato di Nefrologia all’Università degli Studi di Milano, questa mattina a Milano nel corso di un incontro con la stampa organizzato da Alexion, AstraZeneca Rare Disease.
“I dati mostrano che l’anticorpo può rigenerarsi e inibire il sistema con sicurezza ed efficacia prolungata – rimarca lo specialista – Il prolungamento dei tempi tra un trattamento e l’altro migliorano la qualità della vita perché la dipendenza dall’ospedale è importante: con meno accessi, psicologicamente si riduce l’impatto psicologico su pazienti e familiari”.
La Seu atipica – è stato ricordato durante l’evento – è una malattia rara che colpisce più di 600 pazienti in Italia, sia adulti che bambini. Si caratterizza per l’attivazione cronica e incontrollata del sistema del complemento, un componente del sistema immunitario, che può causare danni progressivi agli organi vitali, principalmente ai reni, attraverso danni alle pareti dei vasi sanguigni e coaguli di sangue. “I centri hub della patologia, come quello di Milano e Bologna, sono fondamentali – sottolinea Castellano – I centri sono disponibili 24 ore su 24 anche per il telconsulto, per i centri periferici. E’ una cosa importante per intervenire in maniera tempestiva, bloccando il target terapeutico. Spesso…
Fonte www.adnkronos.com 2023-05-16 15:07:15