Chiuse le indagini su assegnazione primariato a dermatologia
(ANSA) – REGGIO CALABRIA, 12 MAG – Abuso d’ufficio e falso
nel concorso pubblico per il primario del reparto di
dermatologia del Grande ospedale metropolitano di Reggio
Calabria. Con queste accuse la Procura di Reggio ha notificato
l’avviso di conclusione indagini, con contestuale avviso di
garanzia, a cinque persone. Si tratta della primaria di
dermatologia Giovanna Malara, di 57 anni, in questi giorni
licenziata senza preavviso dall’Azienda ospedaliera al termine
di un procedimento disciplinare per la stessa vicenda, dell’ex
direttore sanitario del Gom Rosa Italia Albanese (69) e dei
componenti della commissione del concorso, ai quali viene
contestato solo l’abuso d’ufficio, Giuseppe Cannata, (71) di
Sanremo, Maurizio Pettinato (70) di Catania e Emilio Franco Raia
(70) di Caltanissetta.
Gli indagati sono accusati di avere cagionato un ingiusto
vantaggio patrimoniale a Giovanna Malara e un danno ingiusto a
Valeria Falcomatà, l’altro medico che nel 2017 ha sostenuto e
perso il concorso. Secondo le indagini coordinate dal pm Stefano
Musolino, i componenti la commissione avrebbero “previamente
individuato Malara quale soggetto cui conferire l’incarico. Al
fine di agevolare pregiudizialmente lei – scrive il pm –
individuavano indebitamente, quale criterio di valutazione
preminente, la semplice anzianità nel Servizio sanitario
nazionale del tutto svincolata dalla specificità dell’incarico
da ricoprire”. In questo modo la commissione avrebbe operato
“intenzionalmente al fine di procurare a Malara un ingiusto
vantaggio consistito nell’aggiudicazione della procedura
concorsuale”. Per quanto riguarda il falso contestato a Malara,
per gli inquirenti, quest’ultima avrebbe depositato falsi
documenti apparentemente provenienti dall’Azienda ospedaliera
Papardo, contenenti dati relativi sulle prestazioni non conformi
al vero. “Per gli anni 2014 e 2015 – si legge nell’avviso – la
documentazione prodotta riportava un numero di prestazioni di
chirurgia laser effettuati dalla predetta pari a 2500 ogni anno,
a fronte di un numero di prestazioni di 5 e 26, rispettivamente
per 2014 e 2015, effettuate dall’intera Uoc di appartenenza
della Malara, risultante dalla documentazione proveniente
dall’Azienda ospedaliera Papardo di Messina”. (ANSA).
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Fonte www.ansa.it 2023-05-12 14:11:58