Inchiesta Dda Catanzaro. Emesse 29 misure cautelari
(ANSA) – CATANZARO, 10 MAG – Un’operazione della Polizia,
coordinata dalla Dda di Catanzaro, è stata eseguita, con
l’impiego di agenti del Servizio centrale operativo della
Direzione centrale anticrimine e della Squadra mobile di
Crotone, in collaborazione con le Squadre mobili di Brindisi,
Foggia, Grosseto, Imperia, Lecce, Milano, Torino e Trieste, e la
partecipazione di personale dell’Agenzia Europol e della
Divisione Interpol, attraverso i collaterali organismi esteri
interessati.
“Destinatari dei provvedimenti – informa una nota della
Polizia – sono 29 soggetti fortemente indiziati di appartenere
ad una associazione transnazionale dedita al favoreggiamento
dell’immigrazione clandestina ed al riciclaggio del denaro
provento dell’attività illecita, articolata in cellule presenti
in Italia ed all’estero (Turchia e Grecia), i cui appartenenti,
pur con compiti differenti, avevano un obiettivo unico, quello
di far giungere i migranti in Italia sfruttando la rotta
marittima del mediterraneo orientale, a bordo di velieri, con
partenza da Turchia e Grecia”.
Il Prefetto Francesco Messina, direttore centrale anticrimine
della Polizia, sottolinea che “le indagini sono durate quasi 4
anni e hanno permesso di colpire con 29 ordinanze di custodia
cautelare in carcere emesse dal Gip un’organizzazione
transnazionale dedita al favoreggiamento dell’immigrazione
clandestina e al riciclaggio delle somme derivanti dai pagamenti
dei migranti”.
La fase operativa ha coinvolto – previo interessamento di
Interpol ed Europol – Turchia, Grecia, Belgio, Germania, Svezia,
Inghilterra, Belgio e Marocco. “E’ stato smantellato un gruppo
capace di garantire l’arrivo di migliaia di migranti, in
transito dalla rotta balcanica marittima, attraverso l’uso di
velieri condotti da scafisti per lo più russofoni. Veniva
garantito l’arrivo a destinazione del migrante al prezzo di
circa 10 mila euro; in sostanza era stato creato un vero e
proprio sistema di accoglienza illegale, organizzato tra
l’estero e capoluoghi italiani che ricomprendeva anche il vitto
e l’alloggio nelle diverse tappe (Crotone, Lecce, Brindisi,
Foggia, Grosseto, Imperia, Milano, Torino, Trieste) e al quale i
migranti si affidavano completamente”, conclude la nota. (ANSA).
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Fonte www.ansa.it 2023-05-10 07:06:50