Reggio Calabria – La Corte di appello di Reggio Calabria ha disposto l’immediata revoca della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di residenza, che era stata applicata a C.C., 56 anni, residente a Sant’Eufemia d’Aspromonte, con decreto emesso dal Tribunale di Reggio Calabria. La revoca della misura di prevenzione è intervenuta a seguito dell’assoluzione ottenuta da C.C., difeso dagli avvocati Giuseppe Alvaro e Candeloro Parrello, nel troncone ordinario del procedimento penale c.d. Eyphemos (scaturito dall’operazione Eyphemos), definito in primo grado con sentenza emessa dal Tribunale di Palmi il 17 febbraio scorso.
L’ipotesi accusatoria non aveva retto al vaglio dibattimentale e, all’esito di una articolata attività istruttoria, il Tribunale palmese aveva assolto C.C. per non avere commesso il fatto, disponendone l’immediata liberazione. Il Pubblico Ministero aveva invece richiesto la condanna dell’imputato alla pena di 7 anni di reclusione.
Il capo di imputazione riguardava il delitto, aggravato dalla finalità di agevolare la cosca Gallico oltre che dalla modalità mafiosa, di fabbricazione di un ordigno esplosivo che avrebbe dovuto essere utilizzato per distruggere la storica abitazione della famiglia Gallico, destinata a ospitare i nuovi uffici del Commissariato di Polizia di Palmi. Secondo l’accusa alcuni soggetti ritenuti esponenti del clan Gallico avevano commissionato ai referenti del locale di ‘ndrangheta di Sant’Eufemia d’Aspromonte, con i quali sarebbero intercorse alleanze e cointeressenze economiche, la fabbricazione di una bomba destinata a provocare l’esplosione del palazzo della famiglia Gallico, sito sulla via Concordato di Palmi, quale atto ritorsivo all’ordinanza di sgombero adottata nei confronti dei proprietari dell’immobile a fini di confisca.
Tra i più gravi elementi accusatori vi era un’intercettazione ambientale nel corso della quale uno dei conversanti avrebbe pronunciato il…
Fonte www.newz.it 2023-04-21 12:30:00