L’agricoltura terreno fertile per le truffe: è la storia a testimoniare quanto in Calabria, così come in altre regioni del Mezzogiorno, i contributi europei siano finiti nelle tasche sbagliate, o in quelle che di certo non li meritavano. All’ombra, fra l’altro, della ’ndrangheta.
Ed è la stessa storia a ripetersi, chiusa almeno in questo caso con una raffica di condanne della sezione giurisdizionale per la Calabria della Corte dei conti, che impone a quindici persone tutte del Reggino, nello specifico della Piana di Gioioa, il risarcimento ad Arcea di circa 150mila euro complessivi. Sotto i riflettori della magistratura contabile – sulla base delle indagini condotte dai Carabinieri e sfociate anche in un procedimento penale al Tribunale di Reggio Calabria – una serie di indebite erogazioni pubbliche, destinate al sostegno del reddito degli agricoltori e indirizzate a soggetti privi dei necessari requisiti. E non si tratta di questioni burocratiche, tecniche o di poco conto: tra i beneficiari ci sarebbero stati soggetti sottoposti alla misura della prevenzione della sorveglianza speciale di polizia o dell’obbligo di soggiorno, o addirittura già era detenute «per gravi delitti di criminalità organizzata», sostiene l’accusa, o condannate «con sentenza definitiva per gravissimi delitti di criminalità organizzata», e di conseguenza «impossibilitati a svolgere qualsivoglia attività agricola in senso stretto o imprenditoriale».
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Fonte calabria.gazzettadelsud.it 2023-04-15 01:29:08