In occasione della Giornata mondiale della voce, del prossimo 16 aprile, l’Associazione italiana Sclerosi laterale amiotrofica (Aisla) ha ricevuto, da 125 persone, 15.500 parole a sostegno alla ‘banca della voce’ per la campagna ‘My Voice’, promossa dalla stessa associazione per permettere a chi ha la sclerosi laterale amiotrofica (Sla) di tornare a comunicare con una voce umana.
“Si tratta di un aiuto concreto per chi rischia di perdere la capacità di parlare con la propria voce a causa della malattia che – spiegano Stefania Bastianello, direttore tecnico di Aisla, e Giordana Donvito, terapista occupazionale di Nemo Lab – è uno dei motivi di maggiore sofferenza per le persone con Sla e per i loro familiari. Attualmente, esistono strumenti di Comunicazione aumentativa alternativa (Caa) come il comunicatore oculare, fondamentali per permettere di trasferire i messaggi. Tuttavia, i registri vocali sintetizzati elettronicamente al loro interno conferiscono un tono di voce metallico e impersonale che spesso crea distanza e disagio. Una sofferenza che va a minare anche la stessa identità della persona, che non si riconosce in questi suoni”.
Nel concreto – si legge in una nota – per ridare una voce umana ai malati di Sla la campagna My Voice si affida all’esperienza clinica sulle patologie neuromuscolari dei Centri clinici Nemo e alla tecnologia di Nemo Lab, Hub di ricerca tecnologica, specializzato per queste patologie. Da questo lavoro, in partnership con Università Campus Bio-Medico di Roma, Dream on e Translated, azienda leader dell’industria dei servizi linguistici e pioniera della simbiosi fra linguisti e intelligenza artificiale, è nato il progetto Voice for Purpose. La piattaforma tecnologica si occupa di creare un servizio dedicato alla conservazione della voce: una vera e propria ‘libreria di voci’. Sul sito dell’iniziativa, Voiceforpurpose.com, infatti, è possibile trovare un catalogo di voci…
Fonte www.adnkronos.com 2023-04-14 13:21:08