Oggi il report con i dati del monitoraggio settimanale Covid in Italia della Cabina di regia Istituto superiore di sanità-ministero della Salute. E’ “in lieve diminuzione l’incidenza settimanale a livello nazionale: 34 ogni 100.000 abitanti (31 marzo – 6 aprile) contro 37 ogni 100.000 abitanti (24 – 30 marzo), sottolinea il report, che evidenzia come nel periodo 15-28 marzo, “l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1 (intervallo 0,93-1,08), in lieve aumento rispetto alla settimana precedente e coincidente con la soglia epidemica”.
“L’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero è invece in lieve diminuzione e appena sotto la soglia epidemica: Rt=0,97 (0,92-1,02) al 28 marzo contro Rt=1,01 (0,96-1,06) al 21 marzo”, si legge.
Per quanto riguarda il tasso di occupazione in terapia intensiva, sottolinea il report, “è sostanzialmente stabile allo 0,9% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 6 aprile) contro lo 0,8% (rilevazione al 30 marzo). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale è sostanzialmente stabile al 3,8% (rilevazione al 6 aprile) contro il 4% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 30 marzo)”.
Una regione, quindi, “risulta non valutabile, e di conseguenza equiparata a rischio alto. Tre regioni e province autonome sono a rischio alto a causa di molteplici allerte di resilienza. Otto sono a rischio moderato, di cui tre a causa di molteplici allerte di resilienza, e nove sono classificate a rischio basso”.
“Quattordici regioni e province autonome riportano almeno una allerta di resilienza. Sei regioni riportano molteplici allerte di resilienza”, conclude il report.
Più in dettaglio, sono l’Abruzzo, la Liguria, la Puglia e la Sicilia le regioni a rischio Covid alto per molteplici resistenze. L’isola risulta non valutabile e di conseguenza equiparata a rischio alto. Otto (Valle d’Aosta, Veneto, Umbria, Piemonte, Molise,…
Fonte www.adnkronos.com 2023-04-07 07:36:00