Sono positivi i risultati di due studi su efficacia e sicurezza di bimekizumab nel trattamento di pazienti adulti affetti da idrosadenite suppurativa (Hs) da moderata a grave. I dati degli studi di Fase 3 (Be Heard I e Be Heard II) mostrano che il farmaco, rispetto al placebo, ha ottenuto miglioramenti clinicamente significativi e consistenti nelle manifestazioni e nei sintomi di Hs alla settimana 16 – in alcuni casi fin dalla prima dose e alla quarta settimana – che si sono mantenuti fino alla settimana 48. Lo annuncia la farmaceutica Ucb durante una presentazione ‘late-breaking’, in occasione del Congresso annuale dell’American academy of dermatology (Aad) 2023 dove sono stati presentati anche altri abstract con risultati di studi sulla psoriasi e l’artrite psoriasica.
Bimekizumab – spiega la farmaceutica in una nota – è un anticorpo IgG1 monoclonale umanizzato progettato per inibire selettivamente sia l’interleuchina 17A (IL-17A) che l’interleuchina 17F (IL-17F), due citochine “chiave” nei processi infiammatori. Le risposte cliniche con bimekizumab sono state osservate fin dalla prima dose, con alcuni pazienti che hanno raggiunto l’HiSCR50 (Hidradenitis Suppurativa Clinical Response 50) alla quarta settimana. L’idrosadenite suppurativa è una malattia infiammatoria della pelle, cronica, ricorrente, dolorosa e debilitante. I sintomi principali sono noduli, ascessi e fistole che rilasciano pus, che si riscontrano tipicamente sotto le ascelle, inguine e glutei. Le persone con Hs hanno riacutizzazioni della malattia e forti dolori, che possono avere un impatto molto negativo sulla qualità della vita.
“L’idrosadenite suppurativa è una malattia cronica e debilitante della pelle, per la quale oggi è disponibile un solo trattamento approvato – ricorda il Lead Investigator degli Studi, Alexa B. Kimball, del Beth Israel Deaconess Medical Center e Professore di Dermatologia presso l’Harvard Medical School di Boston – Il…
Fonte www.adnkronos.com 2023-04-05 10:51:00