“L’accesso anticipato a terapie, che evita l’utilizzo dei farmaci nella pratica clinica, laddove esistenti, produce un vantaggio economico per il Servizio sanitario nazionale”. Così Claudio Jommi, del dipartimento di scienze del farmaco Università del Piemonte orientale, parlando dei vantaggi economici prodotti dalla ricerca e dalla sperimentazione clinica a margine del “Forum Incyte sulla ricerca clinica in Italia”, oggi a Milano, nella nuova sede italiana della biotech americana. L’investimento finanziario complessivo nelle sperimentazioni cliniche, da parte delle aziende farmaceutiche operanti in Italia, viene stimato in 700 milioni di euro all’anno, con un vantaggio per il Ssn di circa 2 miliardi di euro.
Per Jommi l’incontro organizzato da Icyte “ha fornito degli ottimi spunti per una prospettiva di collaborazione, di valorizzazione dell’attività di ricerca e di sviluppo dei farmaci e delle tecnologie sanitarie – sottolinea – Bisogna ulteriormente rendere l’Italia un paese attrattivo degli investimenti e sfruttare competenze, know now e networking che oggi il paese può vantare dal punto di vista della ricerca”. Secondo il rapporto annuale 2021 del Laboratorio sul management delle sperimentazioni cliniche del centro Altems dell’Università Cattolica, in Italia, nel 2019 sono state approvate 672 nuove sperimentazioni cliniche, pari al 23% di quelle approvate nell’Unione Europea e sono circa 35.000 i pazienti direttamente coinvolti negli studi clinici che ogni anno beneficiano di trattamenti innovativi con grande anticipo rispetto alla loro disponibilità generale.
Jommi guarda anche agli effetti positivi della ricerca oltre l’aspetto economico: “Nel momento in cui si partecipa a una sperimentazione clinica si partecipa a un network internazionale e quindi a un’interazione tra le nostre aziende sanitarie e i centri in altri paesi. Alcuni studi hanno dimostrato come la partecipazione allo studio sperimentale…
Fonte www.adnkronos.com 2023-03-20 16:53:13