Un obiettivo ambizioso quello che ha guidato negli anni il GSK Vaccines Institute for Global Health (GVGH): sviluppare vaccini che possano cambiare il corso di quelle malattie infettive che colpiscono maggiormente le popolazioni dei paesi più poveri del mondo. Inaugurato a Siena a febbraio 2008, GVGH celebra i primi 15 anni di un modello innovativo che nel tempo ha dimostrato di poter superare le difficoltà legate allo sviluppo di vaccini destinati alle comunità più vulnerabili.
Il centro concentra infatti l’esperienza scientifica dei propri ricercatori nel tradurre concetti di laboratorio in vaccini di alta qualità, sviluppandoli fino alle sperimentazioni cliniche, prendendosi carico quindi proprio delle fasi più costose, complesse e ad alto rischio di insuccesso. Una volta dimostrata sicurezza ed efficacia, collabora con partner e organizzazioni che completano gli studi clinici e il processo produttivo del vaccino, massimizzandone la portata e l’impatto per i pazienti.
Collocato all’interno del campus GSK di Siena, in questi 15 anni GVGH è progressivamente cresciuto fino agli attuali 75 collaboratori, che ha attratto da tutto il mondo, con 19 progetti in corso e 13 malattie in studio. Il centro ha già prodotto una importante storia di successo: la messa a punto di un vaccino coniugato contro il tifo, che dal 2020 è disponibile per la protezione delle comunità più a rischio. L’anno scorso il Nepal ha deciso di introdurre il vaccino nel proprio programma di vaccinazione di routine, arrivando alla copertura di 7,5 milioni di bambini fra i 15 mesi e i 15 anni di età nel solo 2022.
I fondi per i progetti di ricerca provengono da GSK e da un network di enti finanziatori pubblici e privati che si prendono carico dei rischi legati allo sviluppo di nuovi vaccini per queste malattie neglette. Tecnologie innovative sviluppate da GSK permettono inoltre processi produttivi semplici e scalabili, ideali per vaccini destinati ai…
Fonte www.adnkronos.com 2023-03-15 12:13:35