“L’ipercolesterolemia non è ancora percepita come un reale problema cardiovascolare importante. Sono ancora troppi i decessi legati al mancato controllo del colesterolo: su 100 morti per patologie cardiovascolari almeno 20 sono imputabili all’ipercolesterolemia, una cosa che ci fa arrabbiare molto perché ormai disponiamo di un ventaglio importante di opzioni terapeutiche e ci sono i medici in grado di personalizzare le terapie ipolipemizzanti per controllare il colesterolo. Davvero, non ci sono più scuse”. Così Cristina Meneghin, responsabile comunicazione scientifica Fondazione italiana per il Cuore a margine della presentazione dell’acido bempedoico nuovo anticolesterolo first-in-class durante la conferenza stampa “Aggiungere per ridurre: acido bempedoico per chi non r-aggiunge i target di C-Ldl”, tenutasi a Roma all’Istituto Luigi Sturzo.
“Purtroppo, non c’è consapevolezza del rischio legato all’ipercolesterolemia – prosegue Meneghin – L’italiano medio sa che il colesterolo alto è un nemico della salute, così come sa che rappresentano un rischio il fumo passivo e attivo, l’ipertensione, uno stile di vita non salutare. Tuttavia, non teme il colesterolo. Invece, ha più paura della malattia oncologica perché quest’ultima è invadente ed evidente. Al contrario, l’ipercolesterolemia è un nemico silenzioso che lavora sui nostri vasi in modo totalmente asintomatico. Quando ce ne accorgiamo spesso è troppo tardi, per questo la percezione non è ancora elevata”.
Secondo una “nostra indagine – evidenzia l’esperta – il 60% dei pazienti ad alto rischio, quindi che hanno ipercolesterolemia e un altro fattore di comorbidità, non è consapevole del pericolo che corre. Basti pensare che 1 paziente su 2 non ha idea di quali siano i suoi valori soglia di Ldl, solo uno su dieci conosce i valori di Ldl e di questi, quattro conoscono il proprio. E dire che sono pazienti ad alto rischio, immaginiamo quelli a…
Fonte www.adnkronos.com 2023-03-09 19:37:00