Le voci del dolore. Di chi ha voluto essere presente alla Via Crucis di Cutro per ricordare sette giorni dopo l’immane tragedia che si è verificata in mare, con oltre 70 morti. Un migliaio di persone alla manifestazione organizzata dalla Vicaria di Belcastro e di Isola Capo Rizzuto in memoria dei migranti vittime del naufragio di domenica scorsa a «Steccato» di Cutro. In testa al corteo c’é la croce realizzata, su incarico di don Francesco Loprete, parroco di «Le Castella» di Isola Caporizzuto, dall’artista Maurizio Giglio con i resti del barcone affondato.
“Abbiamo voluto realizzare questa croce – ha detto don Francesco – per ricordare i tanti innocenti morti nel naufragio. Questo dramma non si cancellerà mai dalle nostre menti. Dopo duemila anni Cristo è ancora in Croce». Alla Via Crucis partecipa l’arcivescovo di Crotone, monsignor Angelo Raffaele Panzetta. «Siamo qui – ha detto il presule – animati dalla speranza e in spirito d’unione con i nostri fratelli musulmani, nel silenzio e in preghiera, dietro la Croce salvifica». All’iniziativa è presente anche l’imam della moschea di Cutro, Mustafa Achik. La croce, a conclusione del rito, sarà donata alla parrocchia di Steccato di Cutro.
«Con Cristo tra i migranti dinanzi all’indifferenza del potenti”: è stato il tema della via Crucis. «Alla luce della tragedia che si è consumata nei giorni scorsi sulle coste del comune di Cutro, come comunità diocesana siamo chiamati a farci carico del dramma che ha colpito questi nostri fratelli», scrivono i due uffici diocesani. «La morte e le terribili sofferenze che hanno colto questi innocenti in fuga dai loro paesi alla ricerca di una vita migliore interpellano profondamente le nostre coscienze e la nostra fede». Per la diocesi crotonese «uno dei modi attraverso cui, come cristiani, possiamo farci prossimi alle afflizioni di questi nostri fratelli è sicuramente la preghiera, che rappresenta appunto lo strumento attraverso il quale…
Fonte calabria.gazzettadelsud.it 2023-03-05 15:55:36