C’è una Calabria che può esibire un volontariato sempre più dalla parte della comunità e dei suoi bisogni, che diffonde la cultura del sangue nei centri di raccolta, attingendo anche a domeniche straordinarie; e che sollecita le istituzioni a fare rete. È l’Avis dei nostri giorni e dei dirigenti appassionati e competenti; di una cultura di prossimità. «Ma c’è anche una Calabria che ha tanto da recuperare sul fronte della raccolta soprattutto del plasma ed è un salto di qualità da compiere al più presto», condividono Vincenzo De Angelis, direttore del Centro Nazionale Sangue e Gianpietro Briola, presidente di Avis nazionale.
L’evento
Sono stati loro gli ospiti importanti di una intensa giornata promossa dalla sezione comunale guidata da Myriam Calipari. All’hotel Excelsior, due i momenti: il convegno sulla donazione di sangue e di plasma nel contesto nazionale ed europeo con i saluti, tra gli altri, della vice presidente della Giunta regionale Giusy Princi; del commissario del Gom Gianluigi Scaffidi; del direttore del Ctmo, Massimo Martino; di Liliana Rizzo del Centro regionale sangue della Calabria e di Alfonso Trimarchi, responsabile del Sit reggino e del consigliere metropolitano Giuseppe Giordano. Ancora, l’annuale assemblea sociale i cui lavori sono stati presieduti dal presidente dell’Avis Calabria, Franco Rizzuti, annoverando la relazione del tesoriere Antonio Perla e l’intervento dell’organo di Controllo Santina Inserra; tutto a precedere l’approvazione del bilancio consuntivo del 2022 e la ratifica del bilancio preventivo 2023.
Il problema plasma
«La Calabria è la regione che, più di tante altre, ha pagato la lentezza nell’uscire dalla fase di grande difficoltà legata al covid e alla mancanza di personale che è comunque un problema italiano. Serve – asserisce De Angelis –, uno sforzo collettivo partendo dalla considerazione che il sangue non è un problema di altri ma di tutti noi». Ed ecco il presidente Briola, ancora una volta in città a dimostrazione di come l’Avis di casa nostra sia un punto fermo nel sistema nazionale del volontariato del sangue. «Il paese Italia ha raggiunto l’autosufficienza di sangue; per quanto riguarda invece la raccolta di plasma – fa presente Briola –, siamo all’incirca al 70 per cento dell’obiettivo da raggiungere ma vanno messe in conto le grandi differenze regionali sul piano organizzativo mentre la disponibilità e la generosità sono un patrimonio comune. È dunque, quanto mai preziosa la mission dell’ Avis, che qui si realizza bene: lavorare capillarmente sul territorio aprendosi sempre di più, perché tra qualche anno – sollecita Briola – , il rischio è davvero di non trovare farmaci plasma derivati per i nostri pazienti».
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Fonte reggio.gazzettadelsud.it 2023-02-28 02:32:33