Erano i portuali Alberto Pinto, 47 anni, Natale Giuliano, 33 anni, già in servizio nel porto di Gioia Tauro, e Rocco Lazzaro, 38 anni, arrivati a Genova dal capoluogo pianigiano e dal reggino per lavorare al terminal Bettolo, secondo gli investigatori, i “mandanti” dell’operazione di esfiltrazione di ben 435 kg di coca custoditi in 14 borsoni stivati in fondo a un container contenente caffè, trasportato nel porto di Prà a bordo di un mercantile proveniente da Rio de Janeiro, la “nave dei misteri” Msc Adelaide dove fu trovato anche un marittimo sgozzato.
I tre sono finiti in manette insieme ad un altro camallo nel blitz effettuato giovedì mattina dalla GdF su disposizione del Gip del Tribunale e richiesta della Distrettuale antimafia ligure. I fatti risalgono a un anno fa: per cercare di far uscire dal porto la polvere bianca, che avrebbe fruttato circa 30 milioni di euro, erano stati fatti sopralluoghi, usati telefonini intestati a stranieri con cui comunicavano tramite “EncroChat” (un sistema criptato di comunicazione) e usati jammer per individuare eventuali cimici. Ma le Fiamme Gialle avevano ricevuto una segnalazione e avevano messo i container “sospetti” in un’area videosorvegliata del terminal portuale, con divieto di movimentazione.
La notte successiva gli investigatori hanno notato, in presa diretta, un uomo che con una ralla caricava uno dei cassoni per spostarlo in una zona senza telecamere. A quel punto sono intervenuti e hanno arrestato il portuale Fabio Papa, 50 anni (poi condannato a 10 anni di reclusione), sorpreso a prelevare dall’interno dello stesso contenitore i borsoni con la coca. Proprio a partire da quell’arresto, le indagini hanno permesso di identificare le altre persone coinvolte.
Secondo gli inquirenti della Dda, la droga era destinata alla ’ndrangheta che corromperebbe portuali per poter scaricare in porto la droga con il sistema del cosiddetto rip-off, che consiste nel riporre la droga immediatamente dietro i portelloni del container in modo da poter essere agevolmente prelevata dai trafficanti durante la sosta delle merci all’interno delle aree portuali.
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Fonte reggio.gazzettadelsud.it 2023-02-04 02:32:15