«Abbiamo letto i dettagli della riforma varata ieri dal Governo e non possiamo non commentare che quelle preoccupazioni che avevamo, in qualità di sindaci di tante comunità calabresi e del Sud Italia, sulle maggiori disparità che potrebbe creare la nuova normativa sull’autonomia differenziata, ora sono diventate una preoccupante certezza». Lo scrive Gianni Papasso, sindaco di Cassano Ionio (Cs) e consigliere nazionale Anci delegato a traghettare l’Associazione regionale dei comuni in attesa delle nuove elezioni.
«Il testo approvato dal Consiglio dei Ministri, infatti, – aggiunge – lascia tanti dubbi e, soprattutto, molte caselle in bianco: dalla definizione dei Lep – che dovrebbero essere finanziati dallo Stato – dai capitoli di spesa, ai diritti civili e sociali sull’intero territorio, alla sicurezza nazionale. Sono troppe – continua – le incertezze che, secondo l’iter previsto, dovrebbero essere risolte dalla concertazione tra Governo e poteri locali con scarsa interlocuzione con le istituzioni nazionali e con insidiosi trasferimenti di risorse».
«La questione è molto tecnica – continua Papasso – ma il fine è chiaro: le Regioni con maggiori entrate proprie, ossia quelle del Nord, avranno più risorse a disposizione e saranno, di riflesso, avvantaggiate. Quelle del Sud, invece, saranno molto più svantaggiate visti i gap già in essere. Non lo diciamo noi, lo dicono tanti tecnici, giuristi, esperti – ad esempio – di sanità che stanno ribadendo in queste ore che la riforma, così com’è, spacca l’Italia in due creando un Paese a diverse velocità». I problemi, sostiene Papasso, sono tanti: «Partendo dalla stessa definizione dei Lep, cioè i livelli essenziali delle prestazioni, da garantire a tutti i cittadini da Nord a Sud: la riforma viene varata ma non vengono stanziate le risorse adeguate. E se i numeri saranno confermati, per garantire i livelli minimi di assistenza su tutto il territorio nazionale – sostiene – sarebbero necessari 60…
Fonte calabria.gazzettadelsud.it 2023-02-04 14:41:42