“E’ fondamentale istituire al più presto un’Agenzia nazionale per la salute mentale”. Un’azione da intraprendere con urgenza perché “la gravissima carenza di finanziamenti e di personale sanitario mette a serio rischio il futuro dei pazienti e delle loro famiglie”. E “se non sarà al più presto riorganizzata tutta l’area della salute mentale, in pochi anni non saremo più in grado di curare i pazienti”. A lanciare l’allarme sono Claudio Mencacci e Matteo Balestrieri, riconfermati co-presidenti della Società italiana di neuro-psico-farmacologia (Sinpf) al termine del 24esimo Congresso nazionale Sinpf, che si chiude oggi dopo 3 giorni di lavori nelle due sedi di Milano e Venezia-Mestre.
“I servizi di psichiatria in Italia sono in grandissima difficoltà da molti anni, nonostante le nostre denunce e richieste di ascolto”, afferma Balestrieri, ordinario di Psichiatria all’Università di Udine. Sono “in calo i dipartimenti (da 183 a 141) – spiega – e i posti letto (-400, quindi il 10%)” ed è “in fuga il personale (tra 2 anni mancheranno mille psichiatri e circa 10mila tra infermieri e altro personale). Sul territorio, infatti, ne manca circa il 30%. Senza parlare delle risorse, ormai da Paesi ‘a basso reddito’, che restano ampiamente sotto la media europea (2,9% del Fondo sanitario invece del 10% indicato in sede comunitaria)”. Secondo i vertici Sinpf, “nessuna area medica in Italia è oggi in queste condizioni”.
Sono “in calo anche gli utenti, dagli 850mila del 2017 ai 730mila del 2020, e non certo per la diminuzione delle patologie mentali – precisa Balestrieri – Anzi, i problemi di salute mentale sono in crescita costante”, un trend al quale “il Covid ha offerto una sponda ancora più forte. Riguardano non solo adulti, ma sempre più gli adolescenti e i giovani adulti, che richiedono interventi urgenti, visite mediche specialistiche e cure specifiche. Non dimentichiamo che i bambini e gli adolescenti di oggi saranno gli adulti…
Fonte www.adnkronos.com 2023-01-27 15:41:51