Il Blue Monday, il lunedì più triste dell’anno, “è come Babbo Natale: non esiste ma ci piace crederci”. E nel regno della fantasia andrebbe collocato anche “il mito di un super alimento che regala buonumore”. Perché, spiega all’Adnkronos Salute Edoardo Mocini, medico dietologo e ricercatore di Università Sapienza e Policlinico Umberto I di Roma, in realtà non è una questione di cibi ‘magici’, ma di schema complessivo di quello che mangiamo, che può essere un valido alleato. E in questo senso la ‘favola’ del Blue Monday può essere vista come uno spunto per un nuovo inizio a tavola, assicura. Un’occasione per varare un ‘New Deal alimentare’.
Da quando nel 2005 un falso studio scientifico ha individuato il terzo lunedì di gennaio come il giorno più triste dell’anno – si trattava di una trovata pubblicitaria di una compagnia di viaggi per promuovere offerte di vacanze a gennaio come rimedio alla tristezza – non si fa che parlare del rischio di incappare nel ‘Blue Mood’, al rientro dalle feste natalizie. “Complice la ripresa di lavoro e scuola, il clima più freddo, le giornate più corte e buie e la forma fisica appesantita dalle abbuffate”, sebbene non sia possibile identificare il ‘D-Day della tristezza’, è facile che ci si possa sentire più tristi e demotivati, osserva Mocini.
“C’è forse un dualismo – ragiona – Da un lato ci si sente scarichi o svuotati, dall’altro però si ha voglia di iniziare buone abitudini o di avere un momento di rinnovamento”. Ed è l’onda da cavalcare, per l’esperto. “La cosa migliore da fare, a mio avviso è sedersi a tavolino e stabilire quali sono i propri obiettivi: io voglio mangiare meglio, o voglio migliorare la mia composizione corporea perché mi rendo conto che sono fuori forma, oppure ancora migliorare il mio stato di fitness, perché mi rendo conto che cammino per un pezzo a piedi e ho il fiatone. E devo essere consapevole che potrò raggiungere questi obiettivi solo come…
Fonte www.adnkronos.com 2023-01-13 16:59:01