Tempo di dimensionamento. È partita la lunga corsa che porterà a disegnare la scuola che verrà, individuando gli istituti che manterranno l’autonomia, con tutto quello che ne consegue, e quelli che invece saranno destinati a essere legati a plessi più popolosi. C’è una quota minima fissata a livello nazionale che indica in 950 studenti il numero limite per mantenere indipendenza. Sotto questa soglia, le scuole sono destinate a perdere l’autonomia. A questo punto, comunque, spetterà al tavolo regionale decidere come organizzare il fronte regionale. In base a quanto trapelato, il numero complessivo degli studenti dovrebbe essere diviso per la quota minima, così stabilendo il numero di istituti da lasciare in piedi con tutti i poteri. In questo ambito potrebbe accadere che alcuni abbiamo 1.100 studenti e altri 850 o giù di lì.
L’importante è che la media sia quella, e comunque non si vada oltre il numero massimo stabilito in base alla divisione iniziale. Nelle prossime settimane notizie più accurate dovrebbero arrivare da un tavolo regionale destinato proprio al dimensionamento, successivo a una conferenza stato regioni che faccia quadrare i conti anche con le esigenze nazionali di bilancio.
I numeri nostrani
Per tratteggiare il quadro regionale sarà ovviamente fondamentale il numero di iscrizioni che muoveranno un passo fondamentale a partire da domani quando scatterà, sino a fine mese, il periodo per scegliere dove iscriversi per frequentare il primo anno. Qualora i criteri filtrati sinora saranno confermati, a livello calabrese saranno a rischio autonomia una cinquantina di istituti: da 355 si dovrebbe scendere a 305 o giù di lì. Molti dei quali, in virtù del maggior numero di plessi esistenti, riguarderà il Cosentino. Ancora non ci sono certezze sui plessi destinati a perdere l’autonomia, o comunque sono a rischio. Senza dimenticare le particolari condizioni che garantiscono di derogare ai criteri generali, permettendo…
Fonte calabria.gazzettadelsud.it 2023-01-08 02:29:06