“La probabilità, per ciascun essere umano, di realizzare le proprie aspirazioni passa in modo imprescindibile dalla possibilità e dalla capacità di dotarsi di una formazione elevata. È’ da qui che bisogna partire. Le persone, e gli stessi territori, competono solo se sono dotati di un sistema formativo elevato che aumentando le conoscenze e il livello culturale a sua volta migliora il panorama sociale ed economico. Il sistema universitario è, e sarà sempre di più, il perno di questi processi. Il nostro, sebbene molto giovane nel panorama nazionale e internazionale, è tuttavia riuscito a segnare traguardi importanti di crescita e di capacità di ricerca. Didattica (e dunque formazione) e Ricerca sono gli obiettivi primari cui una Università deve rispondere. La formazione e conseguentemente l’offerta formativa necessiterebbe, in un sistema corretto, di programmazione in quantità (numeri di professionisti che servono ad un territorio) e tipologia. E qui c’è il cuore della domanda: l’offerta formativa oggi disponibile in Calabria risponde in modo soddisfacente alla domanda di formazione che proviene dai giovani calabresi? Spesso parliamo dei viaggi della speranza in materia di salute, o emigrazione per mancanza di lavoro, ma quanti giovani sono costretti ad emigrare per studiare? Non so se esista una statistica ufficiale ma certo sono ancora tanti se non troppi. Sicuramente c’è la libertà di scegliere l’università in cui studiare, ma spesso non è una scelta, bensì una costrizione”. Lo scrive in una nota Amalia Bruni, Capogruppo del Misto in Consiglio Regionale.
“Proprio sul versante della formazione sanitaria, negli anni abbiamo assistito non solo ad emigrazione fuori regione ma addirittura in paesi Europei ed extra Europei. Questo è certamente il frutto di programmazioni sbagliate e di vincoli che non fanno i conti con la nuova domanda di salute che investe i nostri tempi. Si pone con urgenza, dunque, la necessità di una riforma…
Fonte calabria.gazzettadelsud.it 2023-01-05 10:55:10