E’ allarme influenza in Italia. Ma sull’impennata dei casi tra i bambini, “parto dalla premessa, a scanso di ogni forma di ingiustificabile allarmismo, che quella dell’influenza è un’epidemia che si conosce da sempre, che si ripete ogni anno durante il periodo invernale e alla quale i medici, e i pediatri, sono abituati. L’influenza dev’essere considerata per quel che realmente è: una malattia da eccesso di prossimità. Nel senso che i bambini si ammalano nel momento in cui iniziano la frequenza delle attività in comunità. Per cui, tanto per provare a spiegare in pochissime parole l’argomento di cui si parla in questi giorni, basterebbe porre ai genitori, preoccupati dagli acciacchi influenzali dei propri figli, una domanda semplice: ‘ma 24 mesi, fa quando tutti noi eravamo in lockdown, vostro figlio si è ammalato?’ Alla risposta di un ‘no’ corale, potremmo trarre facilmente le logiche conclusioni”. Lo sottolinea all’Adnkronos Salute l’immunologo Mauro Minelli, responsabile per il Sud-Italia della Fondazione per la medicina personalizzata.
“In effetti, negli ultimi due anni e mezzo abbiamo assistito ad un andamento un po’ particolare dell’infezione da virus influenzali; e questo perché durante la pandemia da Covid-19, quindi durante tutto il periodo del lockdown, delle restrizioni, della chiusura delle scuole, della disinfezione anche maniacale delle mani, delle mascherine, sono spariti tutti i virus respiratori – ricorda Minelli – Di conseguenza, per oltre due anni, abbiamo potuto registrare un nettissimo calo di virosi respiratorie, tra le quali anche quella da virus respiratorio sinciziale che era totalmente sparita dai radar dei pediatri”
“Questo, se da una parte ha sorpreso, dall’altro ha anche un po’ intimorito i medici perché, con l’annullamento del lockdown, l’allentamento di tutte le misure di contenimento e la riapertura delle scuole, questi virus avrebbero potuto ricominciare a…
Fonte www.adnkronos.com 2022-12-03 15:11:38