“Abbiamo lanciato ieri il primo studio dei medici di medicina generale sulla broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco). L’obiettivo è individuare le persone a rischio di Bpco – che sappiamo essere in particolare i fumatori con più di 40 anni di età – e fare una diagnosi precoce. Con la Nota 99 possiamo fare la spirometria”, esame di riferimento per la patologia. Lo ha detto Claudio Cricelli, presidente della Società italiana di medicina generale e delle cure primarie (Simg) intervenendo questa mattina a un incontro sulle nuove raccomandazioni dell’ultimo report Gold (Global initiative on obstructive lung diseases), il documento più importante per la diagnosi, la prevenzione e il trattamento della Bpco.
Come è stato ricordato nel corso dell’evento promosso da Gsk, prendendo spunto dalla recente Nota 99 e dalle raccomandazioni Gold, è stato messo a punto uno studio clinico real life, cioè dalla vita reale, per fotografare, attraverso i dati raccolti da un panel di 40 medici di medicina generale, la gestione del paziente da parte del medico di famiglia, per una migliore gestione di questa condizione polmonare cronica che impatta fortemente sulla qualità della vita delle persone, circa 3,5 milioni di italiani, e che è responsabile del 55% dei decessi per malattie respiratorie, secondo dati Istat.
“La Nota 99 – ricorda nel suo intervento Claudio Micheletto, direttore Uoc di pneumologia Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona – ci apre un mondo nuovo perché dà anche ai colleghi la facoltà di prescrivere praticamente tutti i farmaci per la Broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco) a eccezione della triplice terapia, che resta allo specialista e, inoltre, permette al medico di medicina generale di fare la spirometria. Dobbiamo però costruire i percorsi e dare una valenza e una definizione di paziente da trattare sul territorio e in ospedale, definendone il percorso. Anche una spirometria di…
Fonte www.adnkronos.com 2022-12-01 16:43:02