Rilanciare, dopo due anni di pandemia, lo sport in età scolastica, per combattere gli effetti negativi della sedentarietà nei giovanissimi. Lo affermano gli esperti dell’Istituto per la salute dell’infanzia e dell’adolescenza del Bambino Gesù di Roma nell’ultimo magazine di ‘A scuola di salute – Il ruolo dello sport in età pediatrica’ pubblicato oggi.
“I due anni segnati dalla pandemia e dalle restrizioni in casa hanno aumentato notevolmente la diffusione della sedentarietà in tutte le fasce d’età, ma soprattutto in quella pediatrica – avvertono gli specialisti -. Secondo l’Osservatorio nazionale dell’Adolescenza, tra le cause che inducono i giovani a non praticare nessuno sport al primo posto c’è la pigrizia e la mancanza di voglia (51%), mentre l’eccessivo carico scolastico scoraggia il 29% e i motivi economici il 5%”. Per questo gli esperti del Bambino Gesù insistono sulla necessità di “riprendere l’attività fisica e sportiva dei più giovani, fondamentale per molteplici motivi. Lo sport aiuta a sviluppare capacità motorie e capacità relazionali, a mettersi in gioco lavorando in gruppo e a superare i propri limiti. Meno telefoni cellulari e computer e più esercizio fisico è la raccomandazione per tutti i genitori“.
A quale età si può iniziare l’attività sportiva? “Presto, ma valutando la maturità fisica ed emotiva di ogni bambino”, rispondono gli esperti del Bambino Gesù che raccomandano attività differenziate e sport di squadra in base alle fasce d’età. “Tra i 6 e gli 8 anni è bene iniziare con attività individuali come il nuoto o la ginnastica; tra gli 8 e i 13 anni si possono praticare sport di squadra come il calcio, il rugby e la pallacanestro e anche discipline che richiedono coordinazione come tennis e judo – ricordano – Attenzione alla certificazione sportiva richiesta dalla legge sia per l’attività agonistica che non agonistica che può essere rilasciata solo da…
Fonte www.adnkronos.com 2022-11-24 14:25:08