Ha combattuto per anni contro un male incurabile e l’ha fatto sempre con il sorriso sulle labbra, con la forza di una leonessa senza indietreggiare mai di un millimetro. Non si è mai arresa e ha sempre dispensato consigli e buon umore a tutti. Alla fine è stata costretta ad alzare bandiera bianca, lasciando il marito Luciano Gerardis e due figlie Elisa ed Enrica.
Lilia Gaeta, 66 anni, se n’è andata ieri pomeriggio lasciando un vuoto nella magistratura reggina e in tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerla. Figlia d’arte (il padre Giuliano è stato Procuratore della Repubblica di Reggio), ha sempre amministrato giustizia con grande sapienza e altrettanta umanità. È stata presidente della seconda sezione penale della Corte d’Appello ed ha giudicato numerosi e delicati processi di secondo grado contro la criminalità organizzata (tra gli altri ricordiamo quelli contro le cosche di ’ndrangheta Santaiti, Iamonte, Barreca, Serraino e Rosmini, e poi il processo per l’omicidio degli amanti diabolici, l’omicidio di Luigi Rende e quello di Francesco Fortugno).
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Fonte reggio.gazzettadelsud.it 2022-11-19 02:32:57