L’algoritmo sviluppato nella raffineria della sanità calabrese è in grado di declinare esclusivamente il verbo economico ignorando quello dell’assistenza dovuta ai cittadini. Inevitabile, dunque, la difficile risalita dei lea, auspicata dal governatore Roberto Occhiuto, dopo tredici anni nell’imbuto di conti in rosso con debiti fuori controllo e assenza di risorse per garantire il diritto di sopravvivenza ai cittadini. L’inutile austerità ha modellato un sistema dell’iniquità che ha avuto come conseguenza-effetto l’arretramento dell’offerta di cure e assistenza con una spesa rimasta fuori controllo.
Osservatorio lea
La necessità di ridurre le spese ha reso il sistema-salute ancora più cieco e sordo e sempre meno capace di percepire il lamento dei malati che invocano su barelle o sedie fatiscenti il loro diritto all’assistenza e alle cure. Scenari che in Calabria affiorano dal monitor del nuovo sistema di garanzia, lo strumento che consente, grazie alle numerose informazioni disponibili sulla piattaforma del sistema informativo sanitario, di assicurare che tutti i cittadini italiani ricevano le cure e le prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza. Lo scenario calabrese affiorato dall’ultima riunione del tavolo, è, inevitabilmente, impregnato di scorie di difficile smaltimento e l’erogazione dei lea resta ancora sotto la soglia. La rimonta è complicata perché accanto alla difficoltà oggettiva di assicurare servizi e assistenza c’è l’inciampo di un aggiornamento che non è tempestivo nel flusso e così molti indicatori finiscono per fotografare situazioni non più attuali.
Soccorsi “lumaca”
Tra i parametri impregnati di forti negatività, c’è quello etichettato come D09Z “Intervallo allarme-Target 118”. Si tratta di un indicatore (in minuti) corrispondente al 75esimo percentile della distribuzione dei tempi che intercorrono tra la chiamata telefonica alla centrale operativa del servizio di…
Fonte calabria.gazzettadelsud.it 2022-10-24 01:33:10