Con l’autunno sempre più caldo, tornano le allergie primaverili, con il rischio di starnuti e occhi rossi da pollini per tutto l’anno. Una cattiva notizia per i 10 milioni di italiani che soffrono di allergie ai pollini: i cambiamenti climatici hanno infatti stravolto il calendario dei pollini, non solo anticipando la pollinazione primaverile e prolungando quella invernale, ma anche determinando la diffusione di allergeni ‘fuori stagione’. Lo dimostra uno studio pubblicato su ‘Nature Communications’, evidenziando che in pochi decenni la stagione critica per le allergie inizierà fino a 40 giorni prima in primavera e si prolungherà di 3 settimane in autunno.
Per gli allergici, quindi, non ci saranno più le ‘basse stagioni’. “A causa del riscaldamento globale, la stagione critica delle allergie è destinata a divenire sempre più lunga e massiccia, con ondate di pollini in contemporanea nelle stesse settimane. Non solo. Si rilevano effetti anche sulla quantità totale dei pollini, che in pochi decenni potrebbero aumentare del 200%. Moltissimi italiani rischiano di soffrire di allergie da pollini praticamente tutto l’anno, con sintomi peggiori e terapie che devono essere protratte nel tempo”, avverte Gianenrico Senna, professore di malattie respiratorie all’Università di Verona e presidente della Società italiana di allergologia, asma e immunologia clinica (Siaaic), nel corso del Congresso nazionale della Siaaic a Verona fino al 18 ottobre.
“A causa delle sempre più ricorrenti anomalie climatiche stiamo registrando un aumento delle richieste di aiuto – spiega Senna – anche in periodi in passato insoliti, da parte di chi soffre di allergie solo in primavera”. In effetti, le rilevazioni effettuate dalle reti di monitoraggio dei pollini aerodiffusi nell’atmosfera, negli ultimi 30 anni, mostrano evidenti cambiamenti.
Entro pochi decenni +200% quantità pollini rilasciata dalle piante
Ad esempio, per la parietaria, in Italia e in…
Fonte www.adnkronos.com 2022-10-17 12:54:14