L’accesso alla diagnostica avanzata e alle cure innovative in gruppi multidisciplinari come le Breast Unit, che possono cambiare il decorso della malattia in donne con tumore al seno, è diverso da regione a regione soprattutto per questioni burocratiche. “Questo è un problema di stringente attualità e che abbiamo ben presente come associazione. Abbiamo accolto con favore il Decreto attuativo ministeriale pubblicato in Gazzetta Ufficiale a luglio 2021, che ha sbloccato i 20 milioni di euro del Fondo dedicato al rimborso dei test genomici, dopo mesi di lavoro congiunto. Tuttavia ad oggi esistono ancora ritardi organizzativi per cui, in alcuni centri di senologia, i test non vengono proposti alle pazienti, sottovalutandone benefici e potenzialità”. Così Loredana Pau, vicepresidente Europa Donna Italia, oggi a Roma, alla presentazione di un documento operativo d’indirizzo politico (Policy Brief) focalizzato sul tumore alla mammella, redatto sulla base di quanto emerso nel corso del tavolo di lavoro che ha visto la collaborazione tra oncologi, associazioni pazienti e Istituzioni.
Le nuove tecniche di sequenziamento come il Next Generation Sequencing (Ngs) consentono di identificare in tempi rapidi e in maniera precisa il profilo della mutazione della neoplasia e di identificare il rischio di svilupparla. Ma ad oggi i test Ngs non sono nei Lea (Livello essenziali di assistenza) e le tariffe di rimborso alle strutture da parte dei Servizi sanitari regionali, sono diverse da regione a regione. Un tema di disuguaglianza trasversale a tutta la tematica relativa alla lotta ai tumori, si è sottolineato nell’incontro, organizzato a FB & Associati, che ha coinvolto i massimi esperti e le realtà più rappresentative del settore, è stato realizzato con il contributo non condizionante di Pfizer.
I test di profilazione genetica e i farmaci innovativi, da prescrivere in un’ottica anche di sostenibilità economica e di…
Fonte www.adnkronos.com 2022-10-12 16:05:20