Conferimenti e raccolta insufficienti a far fronte alle esigenze del territorio e a smaltire l’enorme quantità di rifiuti abbandonati per strada. L’emergenza che non è mai davvero rientrata si fa più acuta, ormai è diventata uno status. Gli spazi non bastano. E lo sanno bene dall’Ato che hanno tentato tutte le operazioni per aumentare gli sbocchi dello smaltimento. Ad oggi il cdr viene inviato a Bergamo ed a Pordenone, mentre gli scarti si mandano a Cittanova che li imballa e li manda a Melicuccà sotto forma di ecoballe. Ma evidentemente non basta.
Proprio ieri un passo importante è stato compiuto nella ricerca di nuovi canali di conferimento. Il bando del mese scorso ha ricevuto tre offerte. Operazione con cui individuare gli impianti in cui verranno smaltiti gli scarti che in questi settimane sono state stoccate nell’area di Melicuccà. Una scelta dettata dall’urgenza, contestata da più parti, ma ritenuta indispensabile ribadiscono dall’Ato, che ha consentito di superare l’estate. La vasca che ha aperto i cancelli dopo ferragosto ha accolto in 20 giorni circa 4 mila tonnellate di ecoballe. Chiusa la stagione della trasferenza in Puglia il rischio da superare era quello di vedere aumentare le discariche a cielo aperto sul territorio. Pericolo scongiurato solo al centro storico. Le periferie continuano a soffrire rimanendo ostaggio del degrado.
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Fonte reggio.gazzettadelsud.it 2022-09-15 01:32:57