La forza dei clan della ’ndrangheta passa spesso da alleanze e rapporti di amicizia. Così lo era anche ai vertici del gruppo “Nasone Gaietti” di Scilla colpito dall’operazione “Nuova linea”. Un tema posto in evidenza dagli inquirenti che hanno firmato la retata conclusasi con 22 arresti (18 in carcere e 4 ai domiciliari): «I rapporti di influenza, oltre che di familiarità, tra la ’ndrangheta scillese e quella sinopolese vengono sanciti anche dai dialoghi intercettati in occasione della “mangiata” organizzata presso un ristorante di Scilla il 14 giugno 2021, alla quale – come segnalano i Carabinieri presenziavano “Giuseppe Fulco e Nicola Alvaro inteso “u trappitaru” unitamente a numerosi altri esponenti della ’ndrangheta scillese sinopolese”. Gli argomenti affrontati dai partecipanti all’incontro conviviale sono indicativi di una spiccata condivisione di cultura ’ndranghetistica, manifestata dalla nostalgica rievocazione dei vecchi boss della mafia locale e di quella di Archi, dalle imprecazioni contro i collaboratori di giustizia, dall’esaltazione dei doveri solidaristici nei confronti dei detenuti».
Leggi l’articolo completo sull’edizione cartacea di Gazzetta del Sud – Reggio
© Riproduzione riservata
Fonte reggio.gazzettadelsud.it 2022-09-13 01:32:50