“Ci sono segnali del fatto che l’epidemia di Monkeypox sta rallentando in Europa, dove una combinazione di efficaci misure di salute pubblica, cambiamento di comportamento e vaccinazione stanno aiutando a prevenire la trasmissione” del virus del vaiolo delle scimmie. A evidenziarlo è stato il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, durante il briefing periodico con la stampa. “Nelle prime fasi dell’epidemia – ha osservato – la maggior parte dei casi segnalati era in Europa, con una percentuale minore nelle Americhe. Ora la situazione si è invertita, con meno del 40% dei casi segnalati in Europa e il 60% nelle Americhe”.
Negli ultimi 7 giorni, ha poi ricordato il Dg, “il numero di casi di vaiolo delle scimmie segnalati settimanalmente è diminuito di oltre il 20% a livello globale, sebbene i nuovi casi siano aumentati nelle Americhe, dove stiamo continuando a vedere un’intensa trasmissione”.
Nell’ultimo report aggiornato sull’epidemia di Monkeypox l’Oms evidenzia che si arresta, dopo 4 settimane consecutive, l’aumento dei nuovi casi di vaiolo delle scimmie nel mondo. Nella settimana dal 15 al 21 agosto ne sono stati riportati 5.907 rispetto ai 7.477 dei 7 giorni precedenti, il 21% in meno.
Nella settimana 15-21 agosto, il numero di casi segnalati nella Regione delle Americhe mostra invece un continuo, significativo aumento, confermando il trend osservato nelle ultime settimane. E infatti gli Stati Uniti sono in cima alla lista dei 10 Paesi che, al 22 agosto, registrano il maggior numero di casi, con 14.049 contagi. Seguono la Spagna (6.119), Brasile (3.450), Germania (3.295), Regno Unito (3.225), Francia (2.889), Canada (1.168), Paesi Bassi (1.090), Perù (937) e Portogallo (810). Questi Paesi totalizzano l’88,9% dei casi riportati globalmente. Nell’ultima settimana, annuncia l’Oms, 2 Paesi hanno registrato i loro primi casi di vaiolo delle scimmie: Iran e Indonesia.
Globalmente, dal primo gennaio al 22 agosto…
Fonte www.adnkronos.com 2022-08-25 14:58:05