Poco più che una manciata di seggi riempirà le caselle del proporzionale alla Camera per la Calabria. Gli effetti della riforma costituzionale che ha ridotto il numero dei parlamentari si faranno sentire in maniera pesante e garantiranno appena otto scranni (erano 13 nel 2018) a Montecitorio, ovviamente quelli derivanti dai listini bloccati. Nessuna preferenza, dunque, per i cittadini che saranno privati della possibilità di indicare il loro candidato; ci hanno pensato già i partiti. Di fatto si è consolidata una riduzione degli spazi democratici, ma tant’è.
Il centrodestra
Scendono in campo da favorite le forze della coalizione di centrodestra, che tenteranno di seguire l’onda che, secondo gli ultimi sondaggi, le spinge già nei collegi uninominali. Con il sistema proporzionale lo scenario è ovviamente diverso. In questo campo politico la lotta sarà serrata, con un quadro finale che potrebbe essere nettamente differente da quello uscito dalle urne nel 2018. Oggi Fratelli d’Italia dovrebbe fare la parte del leone, schierando la uscente Wanda Ferro al primo posto, seguita dall’ex europarlamentare ed ex assessore di Roma Alfredo Antoniozzi, Eugenio Roccella e il sindaco di Locri Giovanni Calabrese; i meloniani puntano a raddoppiare abbondantemente la percentuale del 2018 (4,55%) avendo quale obiettivo quello di essere prima forza della coalizione e poter esprimere due deputati.
Forza Italia, dal canto suo, non intende stare a guardare e guarda ancora a quel 20,11% di cinque anni fa per provare a far pesare il blasone. In campo per gli azzurri il senatore e coordinatore regionale Giuseppe Mangialavori, la senatrice Fulvia Caligiuri, il deputato crotonese Sergio Torromino e la senatrice catanzarese Silvia Vono (nel 2018 eletta con i 5S, poi passata con Renzi e infine confluita in FI).
Per la Lega (5,61% nel 2018) in campo da capolista la capogruppo in Consiglio regionale Simona Loizzo, seguita…
Fonte calabria.gazzettadelsud.it 2022-08-23 09:58:25