«Per l’ennesima volta ci troviamo a dover esprimere solidarietà ad un collega vittima di brutale aggressione fisica presso, l’ormai famigerato, Pronto soccorso dell’ospedale di Locri». Non è la prima volta che l’Opi è costretto a intervenire in difesa di un proprio collega.
«Il grave episodio, questa volta si è verificato nel pomeriggio di venerdì 19 agosto, e ha visto un Infermiere investito da cieca violenza, perpetrata da ben tre individui, mentre compiva il proprio dovere fra le innumerevoli difficoltà che attraversa la Sanità sul nostro Territorio. Nessuna motivazione – afferma Pasquale Zito – può giustificare simili atteggiamenti contro operatori che fanno il proprio dovere (spesso anche di più) per garantire un servizio con la necessaria professionalità».
Il presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche esprime «gratitudine alle Forze dell’Odine per avere assicurato alla giustizia gli autori dell’aggressione, ma temiamo che la repressione, da sola, non basti: è necessario ed urgente istituire un posto fisso di Polizia all’interno del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Locri, che ormai, per frequenza e gravità delle aggressioni, rappresenta, per gli operatori sanitari, uno dei luoghi più pericolosi sull’intero territorio nazionale».
«Con la speranza di vedere maggiormente tutelato il diritto degli operatori sanitari a svolgere il proprio lavoro, già di per sé impegnativo, in tranquillità e sicurezza», il presidente Pasquale Zito dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche della Provincia di Reggio Calabria, a nome degli oltre 4.000 Infermieri della Provincia, «esprime vicinanza, solidarietà e sostegno al collega di Locri vittima del vile gesto»
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Fonte reggio.gazzettadelsud.it 2022-08-22 01:30:45