“Reggioinbici” ma nei fatti di bici negli ultimi periodi non se ne sono viste parecchie. Anzi, nei giorni scorsi gli stalli erano vuoti. Il percorso verso una svolta ecologica e con mobilità “dolce” è più difficile del previsto. Il servizio di bike sharing si è fermato perché c’era da regolamentare qualche aspetto della convenzione con la ditta che ha fornito sia i mezzi che il software. Questi anche legate ai pagamenti. A dire il vero non è la prima volta che si verifica uno stop. Anzi sono stati diversi gli stop and go di questa attività. A giugno del 2019 partiva il servizio di “bike sharing”. Dieci stazioni fisiche, 130 biciclette, 50 a pedalata assistita e 80 a trazione: ecco gli strumenti con cui si provava a cambiare l’approccio alla mobilità. Una vera e propria sfida culturale su cui l’amministrazione allora guidata dal sindaco Falcomatà aveva puntato molto attraverso i finanziamenti ministeriali. Il servizio di bike sharing aveva debuttato con una passeggiata dal porto a piazza Italia; in sella sindaco e assessori. Dal porto al Duomo, passando per altre postazioni curate da “Biciincittà”, società della provincia di Torino che abbraccia tantissime città italiane. Nella home del sito si legge: “BicinCittà è il servizio di bike sharing più diffuso in Italia. Con noi pedalano oltre 100 città; le nostre bici, posteggiate in punti strategici, sono disponibili 365 giorni l’anno e permettono di vivere la città in modo veloce, divertente e soprattutto economico. Con le nostre biciclette arriverai prima, senza problemi di parcheggio e… in forma!”.
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Fonte reggio.gazzettadelsud.it 2022-08-03 01:30:02