Secondo i programmi della Città metropolitana di Reggio è ad oggi l’unica via d’uscita e comunque senza impatto negativo sull’ambiente, per gli amministratori locali – soprattutto a Palmi – si tratta invee di una scelta «sbagliata, illogica, irragionevole e pericolosa». La riapertura della discarica di Melicuccà – al momento solo come sito per lo stoccaggio dei rifiuti – riaccende una polemica mai realmente chiusa, minacciando di far salire ulteriormente la tensione sul piano anti-emergenza rifiuti.
Risale alla scorsa settimana l’ultima ordinanza del sindaco metropolitano facente funzioni, Carmelo Versace, in base alla quale, per 180 giorni, i cancelli dell’impianto di Melicuccà potranno accogliere le “ecoballe” di rifiuti. Un provvedimento che ha i caratteri dell’eccezionalità e dell’urgenza e per l’arco di tempo stabilito dall’Arpacal “trasforma” la vasca in un sito di stoccaggio, visto che l’aumento della produzione dei rifiuti è stato accompagnato invece dalla riduzione dei volumi dei conferimenti e dalla difficoltà di reperire anche fuori regione nuovi impianti per lo smaltimento degli scarti. «L’invaso – si legge nell’ordinanza – risulta dotato di tutti i presìdi di tutela ambientale e, per questo, tecnicamente idoneo, per lo stoccaggio dei rifiuti prodotti dagli impianti di trattamento pubblici o asserviti al sistema pubblico, sottoponendoli alle operazioni di smaltimento».
Ma le reazioni, soprattutto da Palmi, sono state sin da subito di netta contrarierà.
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Fonte reggio.gazzettadelsud.it 2022-08-01 01:30:49