Mattia Santori, leader e fondatore delle Sardine, sta benissimo dove sta. Non ha alcuna intenzione di lasciare il consiglio comunale di Bologna per fare ‘grande salto’ in Parlamento ma qualche osservazione vuole concedersela e un ‘suggerimento’ al Pd vuole darlo.
“In tanti – ha detto in una intervista all’Adnkronos – hanno il mio numero di telefono e essendo entrati in una fase elettorale, sono in parecchi a dirmi ‘facciamo qualcosa’ o a domandarmi ‘che facciamo, restiamo a guardare?’. Però mi fa piacere spiegare ai nostri sostenitori – che evidentemente sono ancora tanti – che le Sardine non sono un ‘jolly’ che si può tirare fuori all’occorrenza, quando serve, specialmente se hai paura di perdere le elezioni. Io questo lo spiego da tre anni ma non tutti l’hanno capito. E’ evidente che più ci avvicineremo al voto, maggiori saranno le fibrillazioni politiche e di conseguenza aumenteranno le richieste”.
“Voglio sgombrare il capo dagli equivoci e dalle aspettative immotivate: io – continua – ho fatto una scelta chiara, sono molto contento di quello che sto facendo al consiglio comunale di Bologna. Sono soddisfatto e non ho alcuna intenzione di abbandonare un percorso che è appena cominciato, meno che mai per rientrare nelle dinamiche della politica nazionale che è quella dalla quale sono voluto scappare, perché è troppo condizionata dal cinismo, dai calcoli e dalle strategie. Quindi non ho alcun interesse, né volontà di candidarmi”.
‘Pd? serve progetto ambizioso, non basta dire votateci sennò vince Meloni…’
Cinismo e calcolo, osserva Santori, che si è riaffacciato prepotentemente in questi giorni al Senato e alla Camera. “Io ho visto la Lega sfiduciare Draghi, perché Draghi gli ha bocciato la Flat tax e quota 100 e perché ha dichiarato guerra ai balneari e ai taxisti. I 5Stelle lo hanno sfiduciato perché Draghi si preparava a rimaneggiare il Rdc e a non voler rifinanziare il superbonus edilizia. Fi lo ha affondato…
Fonte www.adnkronos.com 2022-07-22 19:22:37