Nel 2020 il 12,3% dei pazienti ricoverati con Covid-19 (circa 35mila) ha avuto bisogno della terapia intensiva. Il dato è più elevato al Centro (13,3%) ma, soprattutto, nel Mezzogiorno (16,2% al Sud e 16,5% nelle Isole). Lo rileva rapporto congiunto Istat-Agenas, che analizza per la prima volta l’impatto dell’epidemia da Sars-CoV-2 sul sistema ospedaliero italiano.
La quota di ricoveri Covid-19 in terapia intensiva è più alta in corrispondenza della prima ondata (13,3%) rispetto alla seconda (11,9%) di ottobre-dicembre, ma nella seconda è aumentata la variabilità territoriale, da un minimo di 9,3% nel Nord-est a un massimo di 16,9% nelle Isole, dove l’utilizzo delle terapie intensive per i casi Covid-19 tra le due ondate è diminuito di soli 0,8 punti percentuali.
Il tasso di ricovero Covid-19 sulla popolazione residente, nel 2020, è stato pari a 48 per 10mila, con valori più elevati per gli uomini (57,4 contro 38,7 nelle donne), per gli ultrasessantacinquenni (133,3) e nel Nord-ovest (82,6).
I ricoveri ordinari dei pazienti con Covid-19 nel 2020 seguono l’andamento delle ondate pandemiche, con due picchi in corrispondenza della prima ondata di marzo-aprile (in cui si è registrato il 35,9% dei ricoveri Covid-19 dell’anno) e della seconda ondata di ottobre-dicembre (54,6%).
Nella la prima ondata il Nord-ovest è stato più colpito rispetto al resto d’Italia, e infatti nei mesi di marzo-aprile ha registrato il 45% circa di tutti ricoveri Covid-19 effettuati nell’area durante il 2020, contro il 12,5% delle Isole, il 18,5% del Sud, il 25,7% del Centro e il 36,6% del Nord-est. Durante la seconda ondata di ottobre-dicembre, l’incidenza dei ricoveri Covid-19 è stata più marcata nelle Isole (77,7%) e al Sud (70,9%).
A pagare il prezzo più alto della pandemia di Covid si confermano gli anziani, anche fra i ricoverati. Se i pazienti deceduti nel 2020 sono il 21,6% del totale dei ricoveri Covid-19, la quasi…
Fonte www.adnkronos.com 2022-07-21 11:58:00