Stamani alle 10,30, a Montepaone nella chiesa di San Giovanni Battista, c’è stato l’estremo saluto a Gustavo Tolotti. La comunità reggina della Viola – quella cresciuta tra i meravigliosi anni Ottanta e Novanta, tra il Botteghelle e il Pentimele – è ancora attonita da una notizia devastante, arrivata troppo presto.
I tifosi nero-arancio hanno affidato ai social le loro emozioni e i loro saluti al campione e, soprattutto, all’uomo. A quell’uomo buono che ha lasciato troppo presto la moglie Angela e i figli Matteo e Gaia. E ogni ricordo ha riaperto una “finestra” su un’immagine, un incontro, una partita. Un pezzo di storia della Viola è stato Gus Tolotti. Una storia bellissima e irripetibile, che solo chi l’ha vissuta può capirla e, chiudendo gli occhi, riviverla per qualche istante. Nessun racconto può testimoniare davvero cos’è stato Tolotti per la Viola; cosa Tolotti ha rappresentato per quei ragazzi di allora, cosa ha fatto quella squadra straordinaria per la città di Reggio.
Ed ecco il ricordo che il capitano Sandro Santoro ha affidato a Facebook: «Descrivere qualcosa di speciale è difficile. Trovare le parole per descrivere una persona speciale può essere addirittura impossibile. Tutte le parole più belle che può esprimere il mio cuore sono difficili da pronunciare ma restano per sempre dentro di me. Non ci sarà mai un addio per noi. Perché entrambi sappiamo che in questo mondo non c’è forza maggiore di quella con cui abbiamo costruito insieme un pezzo di storia della nostra vita. Il dolore che provo sarà attenuato dal ricordo di una persona unica e speciale. Il mio pensiero va alla tua famiglia e la sofferenza che stanno provando, ad Angela che patirà con forza il peso della tua assenza, a tuoi due figli che hanno imparato da te cosa serve per essere speciali. Mi verrebbe da dirti di non andar via ma non può essere così e allora sarà nel giardino della più alta…
Fonte calabria.gazzettadelsud.it 2022-07-18 12:11:52