“Dal 2014 al 30 giugno 2022 abbiamo vaccinato contro l’herpes zoster circa 2.500 soggetti fragili residenti nel territorio della Asl Rm1. Fino a dicembre 2021 avevamo a disposizione solo il vecchio vaccino a virus vivo attenuato (Zvl) anti-herpes zoster, che si somministra in singola dose ma è controindicato nei pazienti che sono immunocompromessi a causa di una malattia o di una terapia immuno-soppressiva. Dalla fine dello scorso anno, fortunatamente, abbiamo un’arma in più contro la malattia; il nuovo vaccino ricombinante, non contenente virus vivo, da somministrare per via intramuscolare a distanza di due mesi e raccomandato in tutte le categorie per le quali è indicata la vaccinazione anti herpes zoster nel Piano nazionale prevenzione vaccinale. Alla Asl Rm1 ne sono arrivate 2.168 dosi delle 20mila acquistate dalla Regione Lazio, pari a 10mila cicli”. Così Antonietta Spadea, direttore Uoc Vaccinazioni della Asl Rm1, nel suo intervento in occasione del webinar “Vaccinazioni in ospedale rivolte a specifici gruppi a rischio: focus sulla vaccinazione anti-herpes zoster in pazienti immunodepressi”, promosso e organizzato dalla Fondazione Policlinico Universitario Gemelli Irccs.
“Il vecchio vaccino – rimarca Spadea – era poco maneggevole e i medici di medicina generale non facevano molto per ‘sponsorizzarlo’, inoltre era indicato per una platea ristretta, quindi anche gli specialisti non potevano consigliarlo. Difficile in questo modo raggiungere entro il 2020 almeno il 50% della popolazione target, come raccomandava il ministero della Salute. Un obiettivo ben lontano dalla realtà, non a caso lo stesso ministero l’8 marzo 2021 ha pubblicato una circolare con la quale annunciava che entro pochi mesi sarebbe stato disponibile il nuovo vaccino contro l’herpes zoster, gratuito anche per pazienti over18 con una immudepressione congenita o acquisita per la quale non c’è alternativa di cura. Tuttavia, anche il…
Fonte www.adnkronos.com 2022-07-14 11:55:55