Un’altra svolta sul giallo dell’agguato ripreso nelle campagne dimenticate di Armo di Gallina davanti a un anonimo super testimone che dopo aver filmato e fotografato alcune delle fasi cruciali dell’azione delittuosa ha inviato un dossier ai Carabinieri svelando l’identità del primo autore e la dinamica della trappola assassina. Il mandante di quell’efferato delitto di ’ndrangheta – la vittima Marco Puntorieri, giovane del rione Modena, giustiziato a colpi di lupara e di cui non si è mai trovato il corpo (ma solo dei resti biologici) – per l’Antimafia reggina è Edoardo Mangiola, 42enne imprenditore reggino ritenuto uno dei colonnelli della nuova generazione della cosca Libri attualmente a processo in “Epicentro” (tra gli imputati principali del filone d’inchiesta “Metameria”) ed in passato indagato, sfiorato e coinvolto in un paio di inchiesta della Procura antimafia a partire dalle tangenti imposte alla prima azienda che stava lavorando nel nuovo (mai completato) Palazzo di Giustizia di Reggio, zona Cedir.
Già condannati all’ergastolo dalla Corte di Cassazione i due killer, Domenico Ventura e Natale Cuzzola, in questi giorni il Pubblico ministero della Dda di Reggio, Sara Amerio, ha notificato il provvedimento di conclusioni indagini preliminari a carico di Edoardo Mangiola. Su di lui un quadro accusatorio pesantissimo, secondo gli inquirenti destinato a fare luce sui tantissimi coni d’ombra della vicenda.
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Fonte reggio.gazzettadelsud.it 2022-07-15 01:30:00