“Al Governo bisognerebbe chiedere di fare seriamente l’assistenza domiciliare. Al momento però non vedo programmi seri. Ci sono tanti soldi nel Pnrr”, Piano nazionale di ripresa e resilienza, “ma non si sono le buone prassi e soprattutto non ci sono gli operatori. Perché per fare assistenza domiciliare bisogna avere operatori formati. Bisogna avere medici, infermieri, Oss, assistenti sociali, psicologi, tutta la filiera. E non c’è nessuno. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, penso che ci creda davvero” all’obiettivo di raggiungere il 10% di copertura sul fronte dell’assistenza domiciliare per le persone sopra i 65 anni, “ma io no. Ci sono i soldi, ma non le risorse umane e sarà una delle prime volte in cui avremo lo spreco perché non sapremo dove mettere i soldi”. E’ il monito lanciato da Marco Trabucchi, direttore scientifico del Gruppo di ricerca geriatrica di Brescia e presidente dell’Associazione italiana di psicogeriatria.
L’esperto, intervenuto a un incontro promosso da Careapt, start-up del gruppo Zambon dedicata allo sviluppo di soluzioni di digital health per persone con malattie croniche, riflette sugli scenari che si aprono con il Pnrr per l’assistenza domiciliare, e avverte: “Ci saranno i muri, l’organizzazione e tante belle cose – prospetta all’Adnkronos Salute, a margine dell’evento – ma poi che medici, che infermieri, che operatori ci mettiamo? La tecnologia potrà smorzare un po’ le difficoltà, non c’è dubbio. Ma è ben lungi dal risolvere i problemi. Può essere un aiuto prezioso se il sistema già funziona, ma se il sistema non funziona c’è poco plusvalore“.
Fonte www.adnkronos.com 2022-07-06 16:34:54