Peter Battaglia, dirigente dell’ufficio ‘sportello unico’ del comune di Reggio Calabria, figlio dell’ex parlamentare Dc, Piero Battaglia, è stato assolto «perchè il fatto non sussiste» dall’accusa di corruzione dalla Corte d’appello di Reggio Calabria. Il funzionario, il 23 marzo del 2020, era stato già assolto in primo grado dall’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. Battaglia, era stato originariamente accusato dalla Procura distrettuale di Reggio Calabria «per avere contribuito concretamente e consapevolmente a rafforzare gli scopi della ndrangheta, sfruttando ed abusando a tal fine, in maniera stabile e continuativa l’incarico pubblico», nell’indagine denominata ‘Thalassà, dal nome di un complesso edilizio realizzato da un gruppo di persone legate alle potenti cosche Tegano e Condello, di Archi. I giudici di secondo grado hanno anche confermato l’assoluzione per il costruttore edile Pietro Zaffino e per Anna Maria Cozzupoli dal reato di concorso esterno in associazione mafiosa, condannandoli a due anni e otto mesi di reclusione per intestazione fittizia dei beni. L’avvocato Sergio Laganà, difensore di Peter Battaglia, in una dichiarazione afferma che «la sentenza fa giustizia di ogni sbrigativo e superficiale giudizio che originariamente era stato formulato nei confronti del funzionario pubblico, al quale non erano state risparmiate accuse ingiuste e ingenerosi attacchi. La sentenza, compostamente attesa, pur non cancellando la grande sofferenza umana e professionale del mio assistito, conferma la dimostrazione della sua innocenza affermata sin dalle prime battute del procedimento».
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Fonte reggio.gazzettadelsud.it 2022-06-28 18:40:19