La storia di questi due anni e passa non ci ha cambiati, non ci ha resi più guardinghi, più prudenti, più attenti. Omicron e le sue sottovarianti hanno riportato nelle nostre vite il Covid. Esorcizzato dal desiderio di ripartire, cancellato dalla voglia di ricominciare, dimenticato dal desiderio di normalità, ce lo siamo persi di vista. Amnesie di massa che hanno prodotto, come rileva la Cabina di regia, «un diffuso peggioramento del rischio epidemico». Perciò, gli esperti ritengono indispensabile «continuare a rispettare le misure comportamentali individuali e collettive previste o raccomandate, l’uso delle mascherine, l’aerazione dei locali, l’igiene delle mani ed evitando situazioni di assembramento». Raccomandazioni che, inevitabilmente, riguardano anche la profilassi con la necessità di mantenere elevata la risposta immunitaria con i richiami secondo le prescrizioni ministeriali.
Scenario I report settimanali mostrano da giorni i segni di una perturbazione in arrivo. Il cambio di passo casi percepisce non solo nei nuovi casi ma nella difficoltà della Regione di caricare sulla piattaforma tutti i contagi riportati quotidianamente nei bollettini. Nell’ultima settimana, la Calabria ha messo insieme, complessivamente, 6.344 nuove diagnosi confermate ma solo 5.445 sono state quelle comunicate, complete di data inizio sintomi e diagnosi. Dunque, 899 positivi restano “invisibili” e si sommano a quelli non segnalati da talune strutture private che dovrebbero, invece, inserire in sic gli esiti tutti i tamponi esaminati. Del resto, è la stessa cabina di regia a sottolineare come l’attuale situazione caratterizzata da una elevata incidenza non consente una puntuale mappatura dei contatti dei casi. E proprio l’incidenza cumulativa, in appena tre settimane, è passata dai 207,3 casi per 100mila abitanti (tra il 3 e il 9 giugno) ai 372,9 (tra il 17 e il 23). L’Rt per il momento si mantiene sotto la soglia epidemica a 0,94 (con…
Fonte calabria.gazzettadelsud.it 2022-06-25 01:30:38