Cosa succede quando una potente tecnologia finisce nelle mani sbagliate? E quali istinti può sollecitare in chi dovrebbe gestirla? “Good Vibes”, debutto alla regia della conduttrice e attrice Janet De Nardis – le cui riprese si stanno svolgendo in questi giorni a Reggio Calabria – cerca di offrire delle ipotesi di risposta, unendo fanta-thriller e dramma, in una trama a episodi in cui, senza un attimo di respiro, si segue il destino di un cellulare e dei suoi proprietari.
Ambientata in un’imprecisata città, la storia parte da Alessandro (Riccardo Antonaci), dodicenne vittima di bullismo, che trova sul luogo di un incidente un cellulare fornito di un’applicazione che permette di avere la copia del telefono di chiunque, semplicemente inserendo il numero di chi si desidera “spiare”. Da qui si dipaneranno cinque storie in cui i vari protagonisti si confronteranno con desideri e istinti inconfessabili, facendo emergere la loro capacità di gestire l’insolito potere conoscitivo.
Uno spunto interessante quanto originale di cui abbiamo discusso con la regista e con l’attore calabrese Mimmo Calopresti, che interpreta il killer Mirko. «Attraverso le vicende del film riusciamo a scorgere quanto l’uomo sia fragile – dice De Nardis – e quanto il potere della conoscenza tecnologica possa diventare pericoloso se posto nelle mani di chi cede alla tentazione di utilizzarlo per tornaconto personale». Una tematica fortemente attuale, che rimanda ad altre connesse, come la tutela della privacy: «L’idea è nata circa tre anni fa col co-sceneggiatore Mirko Virgili – prosegue – che aveva in mente di fare un lavoro col focus sulla tecnologia. Riflettendo abbiamo pensato che la chiave di una trattazione più moderna dell’argomento sarebbe potuta essere quella centrata sull’uso del telefono e l’abuso delle possibilità tecnologiche, con ricadute sulla mancata tutela della privacy. Con l’altra sceneggiatrice, Ersilia Cacace, abbiamo puntato…
Fonte reggio.gazzettadelsud.it 2022-06-24 08:00:17