Spettro scissione nel Movimento 5 Stelle. Luigi Di Maio torna sul ‘luogo del delitto’ per graffiare ancora Giuseppe Conte. Nella stessa Piazza del Parlamento da cui, al termine dello psicodramma quirinalizio di gennaio, il titolare della Farnesina tuonò contro il presidente del M5S parlando di “leadership fallimentari”, Di Maio raduna i giornalisti per lanciare un nuovo affondo nei confronti dell’ex premier. Il lungo j’accuse del ministro parte da un’analisi spietata dell’ultima tornata elettorale: “Noi non abbiamo mai brillato alle amministrative, ma non siamo andati mai così male… Non si può dare sempre la colpa agli altri, non si può risalire all’elezione del Presidente della Repubblica per dire che le elezioni amministrative sono andate così male. Credo che bisogna anche un po’ assumersi delle responsabilità rispetto ad un’autorefenzialità che andrebbe un po’ superata”.
Di Maio chiede “un grande sforzo di democrazia interna”: “Noi – insiste l’ex capo politico – non veniamo da una storia che si è distinta per democrazia interna ma proprio per questo, rispetto anche a un nuovo corso, servirebbero più inclusività, più dibattito interno e anche includere di più persone esterne al Movimento”. Ma uno dei bersagli delle critiche di Di Maio è anche la linea sulla politica estera decisa dai vertici grillini. E in merito alla risoluzione che il M5S presenterà in vista delle comunicazioni del premier Mario Draghi sul conflitto in Ucraina avverte: “Non credo che sia opportuno assumere decisioni che di fatto disallineano l’Italia dall’alleanza Nato e dell’alleanza europea”.
La replica di Conte arriva nel pomeriggio. In un punto stampa allestito a pochi passi dalla sua abitazione romana, il presidente del M5S prova a rispondere agli attacchi di Di Maio: “Chiede democrazia interna? Quando era leader c’era un solo organo politico: il capo politico. Che faccia lezioni adesso di democrazia…
Fonte www.adnkronos.com 2022-06-16 21:05:00