Le sigarette di contrabbando arrivavano a Palermo da Napoli a bordo di auto prese a noleggio o su pullman di linea dentro le valigie che i corrieri portavano con sé. Un escamotage per far fronte agli ultimi sequestri delle Fiamme gialle che, però, non è servito. I finanzieri del Comando provinciale di Palermo hanno eseguito stamani 14 misure cautelari nei confronti di altrettanti indagati, accusati di associazione a delinquere finalizzata al contrabbando di sigarette. Tre persone sono finite in carcere, otto ai domiciliari, mentre per altri tre è stato disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. I provvedimenti sono stati emessi dal gip del capoluogo siciliano su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia. Nei confronti di sei degli indagati è scattato anche il sequestro di beni per un valore complessivo di oltre 2,5 milioni di euro.
Gli investigatori del Secondo nucleo operativo metropolitano del Gruppo di Palermo hanno documentato l’attività di una banda che aveva sede operativa a Brancaccio, ma che era riuscita a imporre il proprio monopolio in diversi quartieri cittadini. Un giro d’affari di oltre 2,5 milioni di euro. Sulla piazza napoletana, infatti, ogni stecca veniva acquistata a 21 euro, per poi essere rivenduta nel capoluogo siciliano all’ingrosso a 28 euro e al dettaglio a 35 euro. A capo dell’organizzazione un palermitano e il suo luogotenente, entrambi finiti in carcere, così come il fornitore partenopeo delle ‘bionde’ e punto di contatto con i broker stranieri.
Una volta giunte in città le sigarette venivano stoccate in tre magazzini affittati da alcuni prestanome in Corso dei Mille e a Settecannoli per poi essere vendute sui ‘banchetti’ allestiti nelle zone di Oreto-Stazione, Settecannoli, Borgo Vecchio, Brancaccio, Ballarò, Sperone e Zen. Nel corso delle indagini per cinque persone è scattato l’arresto in flagranza, per 20 la denuncia, mentre sono 530 i chili di tabacco…
Fonte www.adnkronos.com 2022-06-07 15:30:15