“La Calabria dei paradossi si riscopre debole davanti alla sfida che potrebbe cambiare il suo futuro. Nella regione che spicca a livello nazionale per il più alto indice di disoccupazione, soprattutto fra i giovani e le donne, l’incapacità amministrativa degli enti territoriali, conseguenza di anni di tagli al comparto pubblico da parte di una politica incapace di costruire corrette pratiche di promozione occupazionale, rischia di mettere a repentaglio la progettazione e la finalizzazione dell’imponente dote di finanziamenti che l’Europa, in uno slancio solidaristico, accantonati gli anni di ristrettezze legate ai vincoli del patto di stabilità, ha messo a disposizione del nostro paese.
La carenza di personale e di competenze, purtroppo, si evidenzia in tutto il comparto della pubblica amministrazione. Tutti gli enti locali, Regione e Comuni, che saranno chiamati a gestire la fase progettuale dei bandi del Pnrr e a seguirne la messa a terra concreta, sono in enormi difficoltà di pianta organica e di qualificazione professionale.
Nasce così il paradosso di una regione senza lavoro nella quale la mancanza di lavoratrici e lavoratori, che riguarda tutte le amministrazioni, nei cui bilanci la spesa per il personale è al di sotto dei tetti massimi, contribuisce non solo a mantenere alti i tassi di disoccupazione regionale soprattutto giovanile, ma impedisce, in questa fase di grandi opportunità, di creare nuova occupazione nel settore privato nella nostra regione, dato che una pubblica amministrazione inefficiente, non permetterà alla Calabria di mettere in moto la propria economia attraverso la messa a terra delle risorse europee.
Questa cronica mancanza di personale, rimanendo così le cose, impedirà la realizzazione dei programmi europei, non permetterà l’apertura dei cantieri, non permetterà di migliorare i servizi di cittadinanza e di crearne di nuovi; non permetterà di modernizzazione e innovare il tessuto produttivo e non…
Fonte calabria.gazzettadelsud.it 2022-06-05 08:47:56