Accertata la responsabilità personale (l’imputato confessò di essere stato l’autore del ferimento) resta da accertare il riconoscimento dell’attenuante della provocazione. Anche per la Corte Suprema di Cassazione, come sostenuto dai difensori avvocati Antonio Managò e Giacomo Iaria, Vito Morelli (reggino, classe 1986) ferì il rivale in amore Mirko Passalacqua, il giovane vittima di un agguato a colpi di pistola a scopo passionale il 27 aprile 2019 tra i rioni Marconi e Cusmano mentre si trovava alla guida della propria autovettura alla presenza di un ragazzino di 7 anni di età. I Giudici Supremi hanno annullato la sentenza d’Appello e la condanna a 10 anni ed 8 mesi di reclusione (stessa conclusione del Gup nel processo di primo grado con rito abbreviato) rimandando la decisione ai Giudici di piazza Castello per la rivalutazione dell’attenuante della provocazione che potrebbe consentire all’imputato di guadagnare una rideterminazione al ribasso della pena. In attesa del nuovo processo Vito Morelli continuerà a beneficiare della detenzione in casa per scontare la pesante condanna, aggirando la mannaia del ritorno in carcere che sarebbe scattato in automatico qualora la condanna fosse diventata definitiva.
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Fonte reggio.gazzettadelsud.it 2022-06-03 01:32:28